L’eye tracking e le metodologie legate alle Neuroscienze vengono sempre di più usate per approfondire la percezione di un’opera d’arte da parte del suo fruitore.
Aggiungiamo, a tal proposito, un altro contributo: siamo molto felici di aver supportato Miriam Mirolla, Luigi Pagliarini e Ludovica Aloia in questo loro lavoro.
Qui sotto un estratto dello studio. Buona lettura!
“È dimostrato da tempo che alcune strutture casuali siano capaci di favorire la percezione proiettiva di immagini significative scatenando nel percipiente forti cariche emozionali (Lombardo, 1983). Altrettanto noto è che stimoli iper ambigui di maggiore complessità siano esteticamente preferibili e decadano più lentamente di stimoli iper ambigui
meno complessi (Lombardo, 1991). In una indagine successiva dedicata all’esplorazione con Eye-tracking di un’immagine stocastica di Sergio Lombardo (Mirolla, 2015), si evidenziavano inoltre le strategie visive e interpretative dei soggetti percipienti attraverso oculocinetogrammi altamente individualizzati e interpretazioni verbali massimamente creative.
Questa ricerca si inserisce quindi nel solco di una lunga sperimentazione sulla ricezione della Pittura Stocastica di Sergio Lombardo. Essa propone alcuni elementi di novità: innanzitutto la volontà di tenere unite la somministrazione in formato digitale degli stimoli e la visione ecologica delle opere originali, ovvero dei sei quadri stocastici collocati nel Foyer dell’Auditorium1, visibili in tutta la loro maestosa bellezza. Inoltre, con l’utilizzo congiunto di Eye-tracking e Muse band, è stato possibile sincronizzare gli oculocinetogrammi con i grafici delle onde cerebrali e confrontarli con le relative descrizioni verbali.[…]
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