Osservare e ricercare nell’ambiente circostante gli elementi salienti è una delle attività fondamentali dell’uomo, funzionale e necessaria in molte situazioni di vita quotidiana. Per questo motivo la Psicologia e la Scienza della Visione hanno da sempre indagato e studiato questo comportamento, somministrando ad esempio test di Visual Search. Noi di SR Labs abbiamo “giocato” un po’ con l’eye tracking e la creazione di Gergely Dudàs, conosciuto come Dudolf.
Nei task di Visual Search alle persone viene chiesto di trovare un elemento target, peculiare per forma o per forma e colore, che si distingue dagli altri. Si parla di stimolo target per definire l’item che bisogna trovare e si definisce distrattore un elemento che non si sta cercando e che distrae, appunto, durante la ricerca dello stimolo. Il numero completo di elementi presentati viene definito set size o display size.
LE DIVERSE STRATEGIE DI SCREENING
In questo tipo di configurazioni possono essere testate le personali strategie di screening. Attraverso questi test si ottengono misure dell’efficacia di tali strategie, della flessibilità comportamentale e della capacità di eseguire un compito a prescindere dai distrattori presenti (questo tipo di esercizio è utilizzato anche nelle professional performance per evitare che, in situazioni di lavoro ad alto rischio, il lavoratore sia allenato a non distrarsi).
Utilizzando una delle immagini create da Gergely Dudàsabbiamo chiesto alle persone di trovare il lecca lecca (stimolo target) tra la moltitudine di gelati (distrattori). Questo tipo di esercizio richiede l’attivazione dell’attenzione selettiva e registrando i movimenti oculari durante l’esecuzione del test è possibile conoscere l’accuratezza della risposta (detezioni corrette) e la velocità di ricerca della persona.
La velocità nell’individuazione e nell’adozione di una strategia di ricerca può essere considerata un indice di efficienza delle funzioni frontali e pre-frontali. Da numerose ricerche emerge che in questo tipo di esercizio sono implicati i processi decisionali, di elaborazione di soluzioni nuove (Knight, 1984; Shallice & Evans, 1978; Smith e Milner, 1984), di pianificazione e azione finalizzata (Porteus & Kepner, 1994, Shallice, 1982).
Qui di seguito il Gaze Plot dinamico (creato sulla base dei dati eyetracking) che mostra l’esplorazione di un soggetto: come si nota la prima scansione (primi 15 secondi di esplorazione) la persona attiva un’esplorazione casuale per farsi “un’idea” globale.
Ma superata la prima fase, si nota come il soggetto attui una strategia: l’esplorazione avviene in molto regolare da sinistra verso destra e dall’alto verso il basso (come se si leggesse un testo scritto a parole):
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